Gemevo, sempre più forte, sempre di più, sempre di più.
La mia fantasia era arrivata al culmine, era tutto così vivo e caldo attorno a me, tutto si muoveva come un vortice.
La mia voce urlava ancora e ancora, la mia mano insaziabile continuava a muoversi, mentre tutto il mio corpo si contraeva, scosso da quel piacere ormai esploso in me, mentre la voce accompagnava i miei movimenti concitati.
Ma poi... un rumore!
Aprii gli occhi di scatto, ancora ansante, lasciandomi cadere sul letto.
Chi stava arrivando?
Erano dei cavalli, ma io non aspettavo nessuno!
Restai per un altro minuto stesa, immobile, con il corpo che si beava ancora del momento di estasi che mi ero concessa.
Poi mi alzai, indossai la vestaglia di seta nera e andai ad aprire la porta per vedere che cosa stava succedendo.