Destresya si sporse per prendere la rosa e la sua generosa e seducente scollatura si mostrò in tutto il suo splendore davanti al conte, che senza falsi moralismi o stentata discrezione non fece nulla per celare quel suo sguardo che accarezzò i seni sodi di lei.
Fissò a lungo quei bianchi seni avvolti delicatamente in quella pregiata seta, per poi guardare lei negli occhi e sorridendo.
Uno sguardo ed un sorriso complici, intimi.
“Lieto che il mio pegno alla vostra visione sia stato gradito, mia dea.” Disse il conte indicando la rosa di Borgogna, sedendosi davanti a lei.
Lila portò da bere, sculettando in modo provocante davanti al bel nobile dagli occhi azzurri.
“A Uaarania” lui a Destresya “ben comprendono che solo una osa è superiore al l'intelletto umano... due intelletti che lavorano insieme. Per questo sono stato scelto per affiancarvi ed appoggiarvi nella vostra delicata missione. Ad offrirvi ogni mia conoscenza e capacità. Mi definisco maestro d'arte, d'amore, di cavalleria e di bellezza. Tutte discipline, ossia, capaci di spingere la natura umana verso l'eccelso e dunque a raggiungere ogni obiettivo.” Alzando il calice. “Brindo al tesoro che cerchiamo, celato in quel castello ma anche al tesoro che ora vedo davanti a me...” accarezzando con uno sguardo di un azzurro lascivo tutto il bianco e biondo corpo di Destresya che, fra le gambe scoperte ed accavallate, la generosa e provocante scollatura ed il suo sguardo chiaro e seducente, lo tentava senza tregua “... un tesoro capace di annichilire la mela d'oro e portare Paride ed il suo giudizio in una follia senza fondo...” e sorseggiò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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