Gwen ed Elv si stesero a letto, quando ormai quella notte infinita giungeva nel suo ultimo quarto.
Si narra che proprio quelle ore notturne siano le più misteriose ed inquietanti.
Le ore in cui il mondo dei vivi si avvicina a quello degli spiriti.
E non tutti gli spiriti sono fatti di pura luce...
La sala da ballo era gremita, con candele, dame e nobili cavalieri.
La musica, i gioielli ed i mille sguardi delle damigelle innamorate.
Ma Gwen non era più una donna come le altre, non era più una mortale.
La nave stava allora salpando e tutti dovevano salire a bordo.
“Presto...” disse il nostromo “... presto, le vele sono già spiegate.”
“Vedrete, quel nuovo posto vi piacerà...” una donna della congrega a Gwen.
“Si, è la città del cioccolato” un altro vampiro “ed i dolci rendono l'esistenza migliore, come la bellezza.”
“Presto!” Ancora il nostromo. “La tempesta sta per arrivare!”
“Siamo certi che noi vampiri possiamo essere uccisi sono con paletti di frassino?” Domandò un ragazzo della congrega.
“Ho sentito che ad Afragolignone” un vecchio vampiro “usano uccidere quelli come noi con ben due paletti, non uno soltanto...”
“Issate l'ancora!” Il capitano.
Gwen allora vide Blasius che era rimasto sul molo.
“No, lui non può venire con noi...” il capitano a lei “... è Cattolico ed quelli come lui non sono ammessi a Uaarania... mi spiace, io eseguo solo gli ordini, madama.”
La nave salpò.
Gwen si svegliò ed era ormai l'alba.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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