Continuava, continuava, senza smettere, senza fermarsi, guardandolo negli occhi, famelica ed affamata di sesso, di piacere e di profondo godimento.
Destresya non si fermava e continuava a muovere la lingua calda ed umida sul membro del conte che la fissava a sua volta, con un'espressione sempre più meno salda, meno sicura, tanto lei tormentava la sua virilità ormai giunta al limite.
E quando fu ad un millimetro da quella soglia, dal vedere esplodere quel limite, Fessen la bloccò, tirando la cinghia attorno al collo della cavalla, quasi impedendole di respirare.
In un attimo e con modi brutali, le afferrò i fianchi e la fece voltare.
“Ora monterò la mia cavalla...” disse deglutendo il nobile conte.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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