La servitrice mostrò allora gli abiti negli armadi ed i gioielli negli scrigni ad Altea.
Tutto era di pregevole fattura, elegante e prezioso, come se Layla fosse una principessa.
Ad un tratto, da uno degli abiti cadde in terra qualcosa, proprio ai piedi di Altea.
Era un ciondolo portafoto, molto ben lavorato, ma con all'interno una foto di un giovane uomo bruciacchiata forse dalla fiamma di una candela.
Il ciondolo recava una dedica:
“Quando la campana sulla città eterna suonerà,
due teneri amanti allora Venere per sempre unirà.”