Ivaz chiuse la porta a chiave e si sedette alla scrivania.
“Bene, siamo solo noi tre...” disse a Bakkion, indicando loro due ed Altea “... avanti, cosa c'è di così importante? Siamo qui per ascoltarla...”
“Si, è importante...” annuì il fisico “... o almeno credo che lo sia...” nervoso “... potrei avere qualcosa da bere? Un caffè o un tè, per favore?”
“Forse meglio una camomilla, no?” Ivaz.
“No no, caffè o tè...”
“Si, certo...” alzandosi il giornalista e raggiungendo il distributore automatico per le bibite “... ecco il suo caffè...” porgendogli il bicchierino di plastica.
Bakkion lo bevette e posò poi il bicchierino sulla scrivania.
“Quindi?” Fissandolo Ivaz.
“Ecco...” prendendo un profondo respiro il fisico “... ieri... ho captato un segnale...”
“Che segnale?”
“Mi lasci finire, non mi interrompa, la prego...” sbuffò Bakkion “... dicevo... ho captato un segnale... una sorta di onda magnetica della stessa intensità delle radiazioni solari che ogni giorno bombardano la Terra... si è poi deviato e ha raggiunto la nostra atmosfera, permettendomi di registrarlo...”
“Che significa deviato?” Domandò Ivaz. “Lei usa un linguaggio tecnico che io non posso conoscere, quindi sia più chiaro oppure sarò costretto ad interromperla più volte.”
“Si si...” insofferente il fisico “... il segnale ha colpito alcuni satelliti orbitanti intorno alla Terra e deviato da essi ha poi attraversato la nostra atmosfera... può anche capitare che un'onda magnetica colpisca un satellite e ne venga deviata, ma molto meno probabile è che colpisca più satelliti diversi... il segnale non può essere criptato allo stesso modo in quanto un satellite Americano è differente da uno Russo, Cinese o Afragolignonese... invece l'onda magnetica è stata perfettamente criptata ed elaborata da ognuno di quei satelliti...”
“Sia più chiaro...” mormorò Ivaz.
“Si, insomma...” agitato Bakkion “... significa che quel segnale conosceva i diversi sistemi adottati da ognuno di quei satelliti orbitanti... quindi non può essere arrivato a noi per caso, come, non so, un meteorite che dal cosmo per pura coincidenza entra in orbita con la Terra e ci finisce contro...”
“Un momento...” fece Ivaz “... mi sta dicendo che quel segnale è stato inviato da qualcuno dalle profondità dello spazio?”
“Si...” sudando Bakkion “... si, a questo punto è molto più che un'ipotesi...”
Ivaz guardò istintivamente Altea.