Guisgard non rispose nulla ad Elisabeth.
"Restare vivo?" Ripetè dopo quel momento di silenzio. "E perchè? Per cosa?"
Accarezzò Arnò, che nel frattempo, fiaccato dalla fatica e dalla tensione, si era addormentato.
"Quando ero un ragazzo" riprese a dire "avevo tanti di quei sogni e desideri che la vita mi sembrava un libro, un romanzo. Ma il sogno più grande di tutti era quello di diventare cavaliere. Il migliore fra tutti i cavalieri. Null'altro mi importava. La vita era per me una costante sfida ed una splendida meraviglia. Poi, un giorno, giunsi a Camelot. Lì c'erano i migliori cavalierei. E pensai che quello fosse il mio posto. Di tutto il resto poco mi importava. Ma qui accade una cosa che cambiò la mia vita. Incontrai una donna. Ed una notte, illuminata dalla Luna, giurai a me stesso che non avrei amato nessun'altra oltre lei."
Guardò poi Elisabeth e con un enigmatico sorriso aggiunse:
"Forse in quel momento passò davvero Amore, benedicendo quel mio giuramento. E ancora oggi so che non potrei mai violarlo..."
Perchè vi racconto questa storia, milady?" Concluse. "Forse perchè quando arriva la propria ora è meglio dare sfogo al cuore. Almeno in punto di morte. E' già un delitto non farlo quando si ha davanti tutta la vita, figuriamoci in questo momento..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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