Era il trionfo della passione assoluta, del godimento più sfrenato.
Sentivo il principe spaziale che mi toccava, mi prendeva, mi faceva sussultare e gemere, impazzire, fremere e godere ancora e ancora in quella danza sfrenata.
Ero sua, come non ero mai stata prima di alcuno, ero folle e persa più che mai, ero meravigliosamente in estasi.
Un'estasi che durava ancora e ancora e ancora.
Il suo corpo che mi prendeva, mi faceva sua, le sue mani che mi stringevano forte, il suo gemito che si fondeva al mio e il battito del suo cuore che si regolava su quello del mio.
Ci guardavamo negli occhi, azzurro nell'azzurro dell'altro, prima che le labbra si cercassero e trovassero ancora in un infinito desiderio.
Non potei contenere il piacere e il godimento che mi provcava, gridai e gemetti ancora e ancora, per non so quanto tempo.
Di tanto in tanto incontravo con lo sguardo il piccolo, il mio nipotino, che così a lungo avevo bramato, con il suo sguardo dolce e tenero, con quella sua innocenza che volevo fare mia.
Lo fissavo con uno sguardo così ardente e folle che forse era mio ancor prima di toccarlo.
Ma poi entrambi, dopo il godimento più assoluto, ricademmo stremati sul pavimento.
Qui, mi accoccolai tra le sue braccia, spossata e soddisfatta, come la più tenera delle amanti.
"Sei il mio principe caduto dal cielo..." sussurrai, sporgendomi per dargli un bacio, ancora spossata "Sei caduto direttamente dai miei sogni più belli.." e così dicendo, mi addormentai, con la testa sulla sua spalla a sentire l'infinito e dolce battere del suo cuore.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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