"Vedremo..." disse la governante ad Altea, mentre la carrozza era giunta a Maddola, ai piedi del Monte Sacro dell'Arcangelo.
La vettura entrò nella cittadina e raggiunse la piazzetta centrale, dove vi era la casa del Borgonastro.
A quei tempi Maddola era poco più di un borgo e non ancora la ridente città che possiamo ammirare oggi.
Un maggiordomo impettito accolse Altea e la sua governante, invitandole ad entrare in casa.
Qui furono fatte accomodare in un salotto che tentava di imitare il lusso delle dimore nobiliari, sebbene non riuscendoci del tutto.
Arrivò allora il Borgomastro.
Era un uomo alto e robusto, dalla barba folta e lo sguardo serio.
"Benvenuta, madama." Salutando Altea. "Signora." Con un cello alla governante. "Permettetemi di porgervi il mio dispiacere per la morte di messer Todor." Sedendosi con le due donne.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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