Riuscii così ad osservare la sua faccia, chiusa nella maschera di cuoio.
Una cosa così strana e curiosa, doveva essere terribilmente sfigurato per nascondere il volto anche a casa sua.
Poi il tizio nominò la pasta vitrea, e mi ricordai che cosa mi aveva condotto lì, il capriccio di voler sapere che cosa ci dovessero fare con quella pasta vitrea.
Ora forse l'avrei scoperto finalmente, e avrei deciso che fare con la mia cena.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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