"Vorrei incontrarti in uno di quei pomeriggi dell'adolescenza, in quei lontani imbrunire di fine Autunno, piovigginosi e di sognante malinconia.
In quel pomeriggi dopo i compiti da portare a scuola il giorno dopo, tra le corse in cortili bagnati e stregati da umidi crepuscoli imminenti.
Un pallone che rotolava e le scarpe che schizzavano il fango delle pozzanghere, ad inseguire l'ultimo raggio del Sole calante e ad inventare nomi per le prime stelle della sera.
In quei pomeriggi di promesse e di sogni, di nuovi giochi per il giorno seguente e le fredde luci dei lampioni nelle strade.
Sul banco dell'omino del tiro a segno, con quella bambola dai lunghi capelli biondi e gli occhi da bambina come premio più ambito da vincere e da portare a scuola la mattina dopo.
Quella bambola così simile a te, da nascondere nella tua cartella durante l'ora di ricreazione, senza dirti nulla, ma solo che lei, tu e la prima stella che ho visto la sera prima avete lo stesso nome.
Il medesimo nome che sin da quei vecchi pomeriggi di adolescenza perduta da il titolo ad ogni mia storia, ad ogni mio gioco ed a tutti i miei sogni."
Buon pomeriggio dal tuo Primo Cavaliere, Camelot