La vecchia nel frattempo cominciò a recitare alcune formule in una lingua sconosciuta.
Ad un tratto il vento sembrò fermarsi e la Luna fu avvolta da alcune nuvole alte e sottili.
In quello stesso momento, forse avvertendo qualcosa, il barone prese un piccolo corno che teneva legato alla cintura.
Lo suonò con vigore per ben tre volte.
Un attimo dopo il grande portone che stava nell'ala nord del cortile si aprì di colpo.
Dal suo interno emersero sinistri lamenti e deliranti urla di dolore, come se si fosse aperta la porta dell'Inferno.
Poi una serie di allucinanti nitriti palesarono la presenza di qualcuno oltre quel portone.
E un momento dopo una compagnia di cavalieri uscì dal portone, diretti verso il centro del cortile.
Il barone rise forte, come se fosse diventato folle.
"Ora per voi non ci sarà altra cosa che la Misericordia di Dio!" Urlò con tutta la voce che aveva.
"Presto!" Gridò la vecchia. "Entrate tutti nel cerchio con me ed Elisabeth! Qui sarete al sicuro!"
Ma in quel momento Guisgard si accorse che il piccolo Arnò ne era uscito e si trovava proprio sulla strada dei cavalieri neri.
Allora si lanciò sul ragazzo, come a voler fargli scudo col proprio corpo...