Sir Geowan oramai era fuggito.
Aveva fissuto da vigliacco ed anche nel pericolo si era dimostrato tale.
Così, quella sera a Tintagel ci fù una bellissima festa e tutti vi parteciparono.
Guisgard, anch'egli vestito secondo l'occassione, vagava fra le gente in festa e gli ottimi piatti che la tradizione culinaria di Tintagel offriva.
C'erano davvero tutti.
Arnò aveva una ragazzina che gli gironzolava intorno.
Morris ballava felice con diverse dame, raccontando ad ognuna le sue incredibili avventure.
Llamrei poi era incantevole in quel suo vestito in blu.
Avevo uno sguardo luminoso ed il viso raggiante.
E tutti si fermavano a guardarla, restando rapiti dal suo fascino.

"Sir Hastatus staserà sarà l'uomo più fortunato ed invidiato di Tintagel." Disse Guisgard incrociandola mentre passeggiava sottobraccio con Hastatus. "Spero che un giorno mi concederete un ballo, milady."
Poi aggiunse:
"Ma stasera è la vostra serata. Sarebbe un delitto separarvi."
Sorrise ad entrambi e li lasciò soli.
Vagò ancora fra i canti ed i balli, fino a quando incrociò Jigaen.
"Se state cercando Elisabeth la dolce signora,
sappiate che non la troverete qui in quest'ora.
Le ha chiesto un ballo un nobile e bell'ufficiale
e ora passeggeranno al chiar di Luna nel viale!"
Gli disse il buffone mentre voracemente mangiava le varie pietanze.
Guisgard allora lasciò la festa e si diresse su uno spiazzo delle lunghe mura di Tintagel.
Da quel punto si vedeva tutta la meravigliosa costa della Cornovaglia.
L'orizzonte sembrava un'infinita distesa di sogni.
La Luna pareva tracciare, con la sua scia riflesse sulle acque, la via che conduceva verso chissà quale luogo.
Un luogo lontano, vergine dei nostri venti e dei nostri stenti.
Un luogo dove le notti erano magiche e consacrate ad Amore.
Anzi, il chiarore di quella limpida serata sembrava, a tratti, mostrare qualcosa lungo l'orizzonte.
Serviva solo l'incoscienza ed il coraggio di volerlo raggiungere.
E forse quel qualcosa era davvero il giaciglio di Amore, posto oltre l'orizzonte, al di là della terra degli uomini, dove i sogni non svaniscono mai.
Ed un fresco vento cominciò a soffiare dal mare, accarezzando il viso di Guisgard.
E nel vento il cavaliere sembrava quasi sentire l'eco della voce di Elisabeth, mentre nello scintillio delle stelle rivedeva gli occhi di lei.