Discussione: dama di shalott
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Vecchio 25-01-2010, 14.19.41   #5
cavaliere25
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cavaliere25 sarà presto famoso
The Lady of Shalott

The Lady of Shalott

The Lady of Shalott
è un poema
romantico scritto dal poeta inglese
Alfred Tennyson (1809-1892). Come
altri poemi iniziali dell'autore -
Sir
Lancelot and Queen Guinevere
e

Galahad
- questo rielabora il soggetto
arturiano basato su fonti medievali e
introduce alcuni temi che si
realizzeranno con maggiore
compiutezza in
Idylls of the King dove
viene raccontata la leggenda di Elaine.

Descrizione
Il poema, del quale Tennyson scrisse
due versioni, una nel 1833, composta
di venti strofe, e una nel 1842 di
diciannove strofe, è basato probabilmente su una storia di Thomas Malory:
La Morte d'Arthur, riguardante Elaine di
Astolat, una donna che si innamora di Lancillotto, ma muore di dolore non potendo essere corrisposta. In ogni caso
lo stesso Tennyson affermò che il poema era basato su una novella italiana del tredicesimo secolo intitolata
Donna di
Scalotta
, incentrata sulla morte della ragazza e sulla sua accettazione a Camelot piuttosto che sul suo isolamento
nella torre e sulla sua decisione di partecipare al mondo esterno, due elementi non menzionati nella
Donna di
Scalotta
.
La donna del poema di Tennyson vive in una torre sull'isola di Shalott, in un fiume vicino a Camelot. È vittima di
una maledizione: è destinata a morire non appena avrà guardato verso Camelot. Così guarda all'esterno attraverso
uno specchio, e tesse ciò che vede in una tela magica. Sebbene sia tentata dall'osservare la vita reale che c'è fuori
dalla sua finestra, sa che se lo facesse andrebbe incontro alla fine della propria vita. Un giorno, tuttavia, vedendo
Lancillotto attraverso il suo specchio, capisce come non era mai successo prima quanto è stanca della sua esistenza,
destinata com'è a guardare il mondo solamente attraverso ombre e riflessi.


Con zoccoli bruniti passava il suo cavallo;
Da sotto il suo elmo fluirono
I suoi riccioli neri come carbone mentre
cavalcava,
Mentre cavalcava verso Camelot.
Dalla riva e dal fiume
Comparve nello specchio di cristallo,
"Tirra lirra", presso il fiume
Cantava Sir Lancillotto.

La Dama di Shalott soccombe così alla tentazione e guarda direttamente fuori mentre Lancillotto cavalca sotto la
torre cantando, e i suoi occhi si appoggiano su Camelot.
La tela volò fuori e fluttuò spiegata
Lo specchio si crepò da lato a lato;
"La maledizione è giunta su di me",
urlò La Dama di Shalott

A questo punto lascia la torre, trova una barca sopra la quale scrive il suo nome, e si lascia trasportare verso Camelot
lungo il fiume, cantando una canzone triste e spegnendosi cantando. Arriva raggelata dalla morte, e tra i cavalieri e le
dame che la vedono c'è Lancillotto:

"Chi è? E che c'è qui?"
E nel vicino palazzo illuminato
Si spense il suono degli applausi regali;
E si segnarono tutti, per paura,
Tutti i cavalieri di Camelot;
Ma Lancillotto rifletté per un attimo-
Disse: "Costei ha un viso grazioso;
Dio nella sua misericordia le conceda la
grazia,La Dama di Shalott.

"In un senso più generale, è facile dire che il fascino preraffaellita riguardo al ciclo arturiano è rintracciabile fino al
lavoro di Tennyson" (Zanzucchi). Il biografo di Tennyson Leonèe Ormonde riscontra che il materiale arturiano è
"introdotto come un valido substrato per lo studio dell'artista e dei pericoli

Trasposizioni pittoriche

La storia della Dama di Shalott era
particolarmente popolare tra gli artisti del
movimento preraffaellita, che condividevano gli
interessi di Tennyson nei confronti del ciclo
arturiano; molti esponenti della pittura
preraffaellita produssero dipinti basati su episodi
del poema. L'edizione Moxon del 1857 dei
lavori di Tennyson fu illustrata da William
Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti. Hunt
raffigurò il momento in cui la Dama si volta a
guardare Lancillotto. Rossetti rappresentò la
contemplazione di Lancillotto del suo "viso
grazioso".Nessuna delle illustrazioni piacque a Tennyson,
che criticò Hunt per aver raffigurato la Dama
aggrovigliata dai fili della sua tela, un passaggio
che non era descritto nel poema. Hunt spiegò
che voleva riassumere l'intero poema in una
singola immagine, e che l'essere intrappolata dai
fili suggeriva l'idea del bizzarro destino che
aveva colpito la donna. La scena affascinò Hunt,
che ritornò alla composizione in momenti
diversi della sua vita, fino a dipingerne una
versione in ampia scala poco prima della sua
morte. Questa evocazione, accuratamente concepita, della Dama intrappolata all'interno dei cerchi perfetti della sua
realtà femminile, è un'illustrazione rappresentativa della mitologia dell'arte della tessitura. Nel 1888 il poema ispirò John William Waterhouse a dipingere la Dama di Shalott alla deriva nella sua imbarcazione
funebre. Egli dipinse anche una variante della composizione di Hunt.


fonte:wikipedia

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fabrizio
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