In un attimo Altea si trovò a cavalcioni su di lui, cominciando a godere sopra il giovane pittore.
Ardea era steso sotto di lei e la teneva per i seni mentre Altea si muoveva sinuosa, agile e conturbante.
Entrambi godevano per quell'amplesso.
“Lei...” disse lui gemendo “... lei mi ha fatto chiamare per il suo ritratto...” stringendole forte i seni.
Si amarono così a lungo il quel giardino, per tutto il pomeriggio fino a sera.
Poi Altea si risvegliò da sola nel suo letto, nella camera del palazzo di colui ora era cameriera personale.
Qualcuno aveva bussato alla porta e l'aveva svegliata.
“Bisogna servire in tavola la cena.” Da fuori il maggiordomo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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