Le mani di Altea sul bel volto di Srdea gli strapparono un lungo respiro, dentro il quale sembravano racchiuse infinite sensazioni.
Le mani di lei avevano ora scoperto entrambi quei seni e gli occhi del giovane scesero a guardarli.
Erano ben fatti, proporzionati e perfetti per quel corpo longilineo.
Erano di un incarnato simile al delicato alabastro e screziati da due gemme di un rosato candore, quali erano i suoi capezzoli.
Un corpo come quello di Altea poteva essere ispiratore per qualsiasi impresa.
Anche per un futo impossibile come quello proposto dal bel pittore.
"Penserò ad un piano..." disse lui piano "... un piano perfetto, signora..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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