Camminavo nervosamente sulla spiaggia davanti al nostro Palazzo, dai toni bianchi mentre le palme si muovevano sinuose nel vasto giardino e nella spiaggia davanti a noi.
Forse stavo pure maledicendo quel giorno che arrivammo in quel posto, ma mio padre Gerard de Bastian, facoltoso ereditiero nobile ed abile mercante di spezie e the ed oggetti esotici, aveva insistito per rimanere in queste seppur meravigliose coste flegeesi.
Ed ebbe inizio il mio tormento, quando lo conoscemmo a quel ballo. Io e mie sorelle eravamo state invitate a uno dei soliti noiosi balli a cui, a volontà di mia madre, le ragazze facoltose e per bene dovevano partecipare.
Fu durante un ballo che lo vidi, bello ed impertinente, mentre quel girotondo di suoni e movenze mi portarono a sfiorare e stringere per un attimo la sua mano.
Ma io ero abituata ad essere corteggiata, essere messa su un piedistallo e certo non ero una delle tante ragazze sciocche che starnazzavano durante la musica e per semplici battute tra ragazze e giovanotti.
Al ritorno a casa la sorella a cui ero più affezionata mi guardava in modo enigmatico.
"Lissie, noto un certo sguardo malizioso". Lei si avvicinò ed iniziò a parlare proprio di quel uomo di cui nemmeno conoscevo il nome "Ne sono innamorata" esclamò.
Risi sonoramente "Lissie, tu ti innamori come cambia il vento in queste coste, su lascia perdere" leggermente infastidita.
Il mattino seguente eravamo riuniti tutti per la colazione e imburravo il pane dolce. Mio padre ci informò della volontà di Lissie di fidanzarsi con questo giovane uomo, a quanto pare pure facoltoso e ricco...il massimo per lui e mia madre.
Arrivò a casa nostra e fu accolto benevolmente, lo osservavo nella sua straordinaria bellezza e mi chiedevo come una sciocca ed insignificante ragazza come mia sorella poteva piacere a un uomo di tale bellezza e carisma. Iniziai ad odiarla, se avessi potuto l' avrei uccisa pur di averlo tutto per me, perché lei lo amava alla follia ma io lo amavo alla eguale misura.
Osservavo il mare, una tristezza profonda era dentro di me, il giorno prima si erano svolte le nozze tra mia sorella e il mio amore...oh no, ora era mio cognato. La beffa voleva mio padre avesse disposto i due novelli sposi trascorressero un periodo a casa nostra, nonostante il mio amato...scusate mio cognato...avesse una dimora sontuosa proprio vicino alla nostra, troppo sontuosa per mia sorella. Ma io avrei distrutto la sua felicità quanto è vero mi chiamavo Altea de Bastian, glielo avrei preso e lei sarebbe morta di dolore e disonore. Non potevo accettare di perderlo così, ogni volta era una sofferenza vederli vicini. Fortunatamente mi ero confidata con la mia amica Costance, tanto ricca quanto orgogliosa e dal carattere predominante come il mio. E guardavo il mare, non avevo minimamente intenzione di dare loro il benvenuto mentre arrivavano a Palazzo come ospiti.