Andare via da lì però era difficile ora.
Gwen era prede di Elv, che continuava a baciarla, a stringerla ed a toccarla ovunque.
Baciava le sue labbra con impeto, con desiderio, scivolando poi sul suo petto e raggiungendo i suoi seni.
I capelli della ragazza, diventati per l'ardore di un rosso intenso, scendevano come pioggia infuocata sul capo e sulle spalle di lui, mentre il contrasto dalla pelle bianca e rosata della giovane e quella appena più scura come feltro acerbo di lui sembrava disegnare antichi inni idilliaci, dove principesse si abbandonavano all'audacia di uomini fuggiaschi e maledetti.
E forse maledetta era quella loro passione.
Ad un tratto Gwen sentì dei rumori giungere dal cortile.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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