Il vento cominciò a battere forte sull'isola, agitando le palme, facendo scricchiolare i grossi bambù e disegnando sagome fantastiche colte in sfrenate danze nello scuotere i giganteschi alberi millenari di quel luogo.
I rapaci della notte, dal piumaggio fantastico e gli artigli sviluppati volteggiavano tra le raffiche, iniziando a gracchiare in modo sinistro, quasi preannunciasse il loro macabro banchetto di carcasse abbandonate.
“Qui sembra ci vivano solo uccelli...” disse piano Eelv a Gwen, cercando con la voce di dare un senso di umano in quel posto dimenticato e maledetto.
Ad un tratto l'aria mossa dal vento si fece nauseante e pesante, al punto che le loro lingue e poi le loro gole cominciarono a bruciare, come se avessero respirato fumo denso.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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