Altea aprì gli armadi e fu sommersa dal bagliore e dal profumo di quelle stoffe rare, ricercate, pregevoli e preziose con cui erano fatti i tantissimi vestiti.
Vi erano eleganti abiti alla moda di Francia, di Prussia e delle Fiandre.
Sete dai colori incredibili e dal luccichio ipnotico, giunte attraverso le selvagge e misteriose vie che dall'Asia raggiungevano il Vecchio mondo.
Il lino delle Indie, la lana degli altopiani Tibetani, il velluto delle botteghe Turche e la seta giunta dalle carovane di Nanchino abbellivano vestiti unici per taglio e forma.
Perle del Giappone e corallo delle Malesia pulsavano scintillii unici, così come la madreperla dei porti di Singapore rendeva prezioso ciò che già non avea prezzo.
Molti abiti erano sensuali, seducenti e provocanti, a dimostrazione che le donne orientali non avevano i tabù del mondo occidentale e per questo molte fra loro erano giunte a governare regni e popoli.
Non mancavano poi capi di biancheria di raro erotismo figlio di un esotismo magico e passionale.