Gozz rise forte a quelle parole di Gwen.
Mia cara e semplice ragazza...” disse lui spegnendo la cicca in una ceneriera sul tavolo “... là fuori c'è gente affamata di mistero, di paura e di orrore. Non aspetta altro che sfogliare i giornali come fossero novelli romanzi d'appendice in cui conoscere fatti unici, straordinari che sappiano rendere viva la grigia quotidianità a cui è destinata. Ho potuto scambiare alcune chiacchiere con dei contadini al mio arrivo... pare che tutti comincino a credere che il buon Galat, che il Cielo lo risparmi, abbia realizzato i sogni degli alchimisti, generando nientemeno che il leggendario Homunculus.”
“E cosa sarebbe?” La zia.
“Una sorta di Frankenstein, cara signora.”
“Possibile?”
“Non è importante, mia cara.” Lesto Gozz. “Ciò che conta è quello che crede la gente. Ed è compito della stampa, cioè mio, suggerirglielo. Ho già il titolo... il moderno Prometeo nella sconosciuta campagna di Casarignone.” Con tono enfatico.