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Vecchio 30-04-2019, 17.46.58   #1027
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Don Domenico era seduto accanto al lettino, con una piccola lampada sul comodino ad illuminare la stanza, in modo da non essere fastidiosa.
“Lei...” disse con un filo di voce roca fissando il parroco “... lei mi crede un... mostro... vero?” A fatica e tossendo con tono stridulo.
“Non sforzarti, la ferita ti sanguinerà di più...” mormorò Don Domenico.
“Lei è un prete...” accennando un ghigno grottesco che doveva essere simile ad un sorriso “... non... non dovrebbe dire bugie...” tossendo.
“Non sforzarti... cerca di riposare...”
“Non voglio...” faticosamente “... non voglio passare i... miei... i miei ultimi istanti... addormentato...”
Don Domenico lo fissò.
“Lei... lei deve dirlo a tutti...” tossendo “... deve dirlo... io... io... ho un'anima...” con un ringhio sommerso da un grugnito che mutò in un ennesimo colpo di tosse.
Il parroco lo guardò con compassione.
“Non è... non è così?” Con occhi grandi al sacerdote. “Io... io ho visto... cose che... che voi uomini ignorate... ho... ho visto il cosmo infinito... lo spazio... l'universo... i suoi... i suoi segreti... io... io sono stato il primo...”
“Ascolta...” Don Domenico “... la grande intelligenza e la conoscenza sono diverse dall'anima... non è questo che rende un animale simile all'uomo...”
“Come...” tentando di alzarsi ma senza riuscirci “... come può... come può sapere in che modo... tossendo forte “... in che modo... un essere vivente glorifica Dio?”
“Hai ragione, non posso saperlo...” scuotendo il capo Don Domenico “... parlami di quella luce...”
“Gli...” con tono roco e confuso “... gli antichi astronauti... non sono... mai andati via... mi... mi sono avvicinato alla luce... proveniva dal... dal disco... un... disco ovale... una luce intensa... ho... ho... toccato quel... metallo sconosciuto qui sulla Terra... ed allora... tutto... tutto si... è mostrato in me... ho visto i segreti del cosmo... la... la storia dell'universo... ho visto... la verità... sono il primo... il primo della mia specie...”
“Perchè hai ucciso quelle persone?” Chiese Don Domenico.
“Per...” con un ultimo sforzo “... per... per ciò che voi... uomini... avete fatto... a noi... nei vostri laboratori... non è diverso... dai campi di sterminio... dei Nazisti... dei comunisti...” guardò il prete negli occhi “... non... non mi bruci... non bruci il mio corpo... ne... nell'Ultimo Giorno... Gesù Cristo... farà risorgere anche noi... animali... e ci... darà... come a voi uomini... la Vita Eterna...” e morì.
Don Domenico seppellì quella stessa notte il corpo nella campagna circostante, senza rivelare mai a nessuno la verità.
Una verità assurda ed incredibile.
Un orango, reso furioso dai maltrattamenti, fuggito nella campagna di Casarignone che si imbatte in un veicolo alieno giunto dalle stelle.
Un contatto che muterà in maniera sconvolgente e totale il suo cervello, rendendo il suo intelletto superiore.
Un animale che forse in una sola notte aveva scoperto più cose di quante noi uomini contempliamo oggi.
Un animale che voleva essere uguale all'uomo, ma che con questo aveva forse in comune solo la capacità di odiare.
Ma nessuno oltre Don Domenico conobbe mai davvero la verità su questa storia.

Non avvennero più omicidi e pian piano a Casarignone tutto tornò normale.
Minsk scrisse un libro, uno dei tanti, in cui raccontava dell'orango che per imitazione dell'uomo era diventato un assassino.
Ancora una volta il famoso e brillante scienziato aveva dimostrato come il paranormale non esistesse e tutto poteva spiegarsi con il raziocinio.
Gozz sfruttò la storia e ci fece molti soldi.
Il libro di Minsk fu un successo senza precedenti e la sua copertina, raffigurante l'orango che uccide, fece il giro della Rete.


FINE EPISODIO
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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