IL SOSPIRO DI LEVARIA
Oltre l'importante e storica città di Calatya, dove sorgono lussureggianti boschi localmente considerati l'estrema frangia della grande Foresta Verde Afragolignonese, il paesaggio di dirada pian piano che raggiunge le gessose piane più a Nord, lasciando il passo ad una larga strada di campagna che conduce ad un antico parco naturale, famoso per i suoi faggi colossali, le robuste e frondose querce, i delicati salici e gli alti noci.
Qui sorge, sui poderosi e consumati blocchi di due cinte murarie, il famoso e rinomato hotel conosciuto col nome di Palazzo delle Femmine.
Eretto sui resti di antico castello, divenuto in seguito carcere e poi rudere abbandonato, l'edificio fu acquistato un secolo fa da una ricca famiglia di imprenditori e trasformato appunto in lussuoso albergo.
La sua posizione isolata, ma magnificamente inserita nel cuore di un verde ed idilliaco parco naturale, unita al suo fascino secolare ed alla lussuosa estetica della sua architettura di un Neoclassico rivisitato con vivacità ed ardore, rendono l'albergo meta di facoltosi clienti che decidono di sostare durante le loro mete turistiche e culturali tra gli evocativi borghi immersi nel paesaggio senza Tempo della regione conosciuta come Sunnia.
E tra i suoi danarosi ospiti aveva fatto scalpore il nome della baronessa Dell'Ellen, ardita collezionista di oggetti rari e preziosi e soprattutto proprietaria del famoso diamante, dalla storia fantastica e fantasiosa, conosciuto come Il Sospiro di Levaria.
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