Fissai l'uomo che mi aveva rivolto la cortesia e proseguii con la mia richiesta: " una tremenda apocalisse si sta facendo avanti e presto giungerà anche alla serena e paradisiaca Camelot. Ha già devastato il mio Paese e la mia gente è ridotta alla fame. Non vi è più voglia e forza di combattere tanto potente è il male. Sono riuscito a giungere fin qui, al cospetto di King Arthur per chiedergli di nominarmi Cavaliere della Tavola Rotonda e di aiutare i nostri popoli a combattere e vincere questa sventura. Non è presunzione, messere, ma è la verità: io sono un degno e valoroso cavaliere e come tale voglio essere riconosciuto da Sua Maestà King Arthur. Ora che conoscete il mio intento , vi prego di condurmi da lui"
Detto questo, guardai il cielo dalla finestra: una nuvola nera si stava avvicinando e di certo non era colma di acqua benedetta. Mi prese uno spavento: la stessa atmosfera era presente qualche tempo prima che si scatenasse l'inferno nelle mie Terre dell'Ovest. Era un chiaro annuncio di prossima sventura.
"Vi prego cavaliere, datemi retta: se tenete alla vita delle vostre genti, aiutatemi!"
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