Mentre Polgara, sottoforma di lupo, era stata all'armata da quel sinistro rumore, qualcosa cominciò a muoversi tra il fogliame della foresta.
Uno strano verso allora si diffuse lento nell'aria, simile ad un malinconico lamento.
Il lupo in quel momento si accorse che qualcuno era fermo accanto all'Albero Sacro.
Era una figura austera e misteriosa, coperta da un lungo mantello grigio, che non lasciava scoperto nemmeno il capo.
"Se avessi seguito il tuo cuore... se l'avessi fatto, amore mio..."
Solo queste arcane parole riuscì a comprendere il lupo, dal lamento di quell'ombra.
Intanto Guisgard era ritornato alla casa di piacere, per ritrovare il biglietto smarrito.
Qui appena giunto trovò tutte le ragazze intente a ripulire la casa.
"Quella pazza!" Disse una di loro appena il cavaliere entrò in casa. "Ma si può sapere chi era?"
"Una ragazzina viziata a cui avrebbero dovuto far fare una bella cura a base di sculacciate!" Rispose Guisgard.
"In casa è tutto sottosopra." Aggiunse la donna. "Oltre il secchio d'acqua sono poi sbucate, chissa da dove, anche le pulci! E tutti i clienti sono andati via! Dovresti stare più attento a chi frequenti!"
"Mi spiace per tutto il chiasso di ieri." Rispose Guisgard.
Poi chiese:
"Ieri, nella confusione, devo aver smarrito un biglietto molto importante. L'avete per caso trovato mentre mettavate a posto il tutto?"
"Era un biglietto d'amore?" Chiese maliziosa la donna.
"No, purtroppo no." Rispose sorridendo Guisgard. "Era una sorta di enigmatico invito."
"Mi spiace, non c'era nessun biglietto."
"Forse è finito in uno dei vestiti delle ragazze." Chiese Guisgard.
"Ah si?" Rispose sorridendo la donna. "E da quando tu amoreggi con donne vestite?"
"Dannazione!" Disse il cavaliere, portandosi le mani ai fianchi. "Ma dove diavolo può essere finito quel biglietto?"
Uscì allora dalla casa e gli si fece incontro un buffo e rustico individuo.
"Messere..." cominciò a dire "... ieri ho visto come avete trattato vostra moglie! In quel fienile avrà avuto modo di placare i suoi bollenti spiriti! Farò anche io lo stesso oggi con la mia! Non dobbiamo farci mettere i piedi in testa da loro!"
"Vi sbagliate, mio buon amico." Rispose Guisgard senza fermarsi. "Non era mia moglie. Anzi, che Dio salvi il poveretto che la prenderà in sposa!"
E tornò verso il centro del reame.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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