Il mattino appena tinto dalle dita rosa dell'alba, ma incupito dalla solita atmosfera della campagna, voleva dire una sola cosa: un'altra giornata di lavoro!
Il cielo non esattamente terso e luminoso non invogliava proprio ad uscire, na non potevo certo sottrarmi!
Il lavoro era un impegno serio e poi il nostro almanacco doveva sempre aggiornate la popolazione, farle conoscere nuove storie!
Come una finestra affacciata sul mondo, ecco.
Allora mi alzai, mangiai una focaccia al miele insieme a del latte caldo e dopo essermi preparata, uscii.
Sicuramente, messer Elv era già arrivato, lui era il capo qui, dunque ci teneva sempre a supervisionare la situazione.
Dopotutto, il mio lavoro non mi dispiaceva.
La mia famiglia, di stampo borghese, aveva un po' storto il naso sapendo le mie intenzioni, ma vedendo che la mia testardaggine era più forte, aveva ceduto.
Dopo un po' di strada a piedi, nell'afa opprimente del cielo un po' plumbeo, arrivai alla sede dell'almanacco, pronta per lavorare.
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