Arrivati a palazzo mi resi immediatamente conto che il padrone non c'era, la sua assenza era percepibile fin dentro le ossa.
Guardai di nascosto il ragazzo con malcelato disappunto, che cosa mai poteva fare lui?
Ma se il padrone di fidava di lui, chi ero io per giudicare?
"Benvenuto nella dimora del mio signore!" sottolineai, con un cenno del capo.
"Venite, vi mostro le vostre stanze.." con aria deferente, facendogli strada.
"Ditemi, Best, venite da molto lontano?" incuriosita.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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