Episodio II: Il mistero dell'isola di Procao
Alla luce chiara e brillante dei mari equatoriali gli Alisei soffiavano correnti tropicali verso il continente, nell'ampio e verde golfo delle Flegee dove i venti di Ponente conducevano bianchi e sterminati banchi di nuvole alla deriva, rendendo le spumose acque di quelle latitudini di un blu cobalto, dai riflessi incerti e mutevoli, dalla spuma brillante e quasi fosforescente.
I battelli che salpavano dal vivace porto di Nuova Baias, attraverso i canali tra Monprocao e Misenaus, avevano l'acceso verso i mari frastagliati dalle isole Flegeesi, dai tratti pittoreschi e romantici in uno scenario esotico ed incontaminato.
L'isola di Procao era una striscia di terra verde e lussureggiante, ricoperta da una vegetazione fitta e selvaggia ed abitata da molti animali oggi scomparsi sul continente.
Per i turisti era impensabile poter visitare l'isola senza guide esperte, mentre gli studiosi che vi giungevano per le loro ricerche godevano della presenza e protezione dei militari della base di San Michele.
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