Elv sorrise a Gwen e la portò a bordo del Plus, fino al castello a poppa, dove le mostrò il suo alloggio.
"Ecco, questa è la tua cabina..." disse "... la mia è quella dopo, quindi se ti occorre qualcosa potrai chiamarmi. Qui riposerai tranquilla, gli alloggi dell'equipaggio sono lontani e nessuno di disturberà. Inoltre la finestra è a tribordo, quindi i venti mattutini non batteranno sui tuoi vetri." Guardando la ragazza. "Ora riposati, più tardi ti farò portare qualcosa di caldo da bere."
Il fuorilegge annuì ad Altea e i 2 lasciarono quel posto, con quei giovani apatici che tornarono a dormire.
Ormai albeggiava e quella decadente città si liberava dalle ombre e dai misteri della notte.
"Cometa Nera è il nome che i soldati mi hanno dato per via della velocità con cui sfuggivo alle loro trappole, essendo un discreto pilota spaziale." Disse con una punta di divertita soddisfazione lui a lei. "Non ti piace? Vorresti chiamarmi in un altro modo?"
Mentre videro arrivare Equest, il vecchio giudice, la moglie del capitano e i due conducenti della turbodiligenza.
"Buongiorno." Salutò Equest. "Tutto tranquillo stanotte?" Ad Altea.
"Si, tranquillo..." ridendo il brigante "... non ho cercato di violentarla rapirla." Indicando sarcastico Altea.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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