Arrivai al refettorio.
I secondini erano già arrivati... Ed anche i detenuti.
Uno di loro, infatti, era proprio lui.
Ricordai subito la sensazione intensa di essere studiata ed osservata dai suoi occhi neri, il suo profumo nel momento in cui si avvicinò a me, in quel suo modo così sfacciato ed impertinente.
Mi avvicinai con calma, le braccia incrociate al petto ed in sorriso divertito.
"Ma guarda un po' chi c'è... Dimmi, ti senti illuminato dalla luce divina, dopo il colloquio col prete?" gli chiesi, con aria furba.
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