Gwen lasciò lo studio di Miz e raggiunse la palestra, dove tra gli inservienti vide anche Elv impegnato a rimettere a posto i vari attrezzi che i detenuti potevano utilizzare nel tempo concesso loro per l'attività fisica.
L'ora d'aria, la palestra e la possibilità di partecipare al programma di riabilitazione erano privilegi concessi solo ai detenuti dell'ala 3, gli altri erano sottoposti ad una detenzione ben diversa.
Nel frattempo Destresya era tornata nel suo studio e dopo un bel caffè poté dedicarsi al fascicolo relativo al detenuto X.
Il dossier così cominciava:
“Il detenuto in questione appare diverso da altri criminali religiosi, non tanto per la notevole cultura che dimostra, cosa questa affine a molti di essi essendo costoro in buon numero appartenenti a quella preparazione intellettuale il più delle volte influenzata anche da quella parte di politica più estrema, in un verso o nell'altro, ma anche per il buon gusto che dimostra nell'apprezzare diverse forme d'arte e per la buona conversazione. Pur conoscendo diverse lingue straniere la sua voce assume un'inflessione fonetica particolarissima, causata da un accento appena percepibile e di non facile interpretazione. Egli pur non sottraendosi mai a discorrere con i vari specialisti che lo hanno esaminato, appare titubante e oltremodo restio a parlare delle sue origini. Afferma di avere una preparazione scientifica, definendosi appunto uno scienziato, ma i modi che tradisce sembrano accomunarlo ad un gradino alto della società, se non appartenente all'aristocrazia di sicuro ad una borghesia alta. Un'altra stranezza che il detenuto mostra è il fastidio che esprime nel mostrare il suo volto. Infatti non si sottrae a nessun colloquio ed analisi, purchè il suo volto sia coperto da una maschera. Alcuni colleghi lo hanno anche intravisto a volto scoperto, ma curiosamente non sono mai riusciti a dare di lui una descrizione chiara e precisissima, come se nessun tratto o particolare di quella faccia restasse impresso nella mente di chi lo guarda. In conclusione posso di sicuro affermare che il detenuto possiede una personalità complessa, intrisa di certo di una logica nel discorrere, ma estremamente votata, cosa questa comune a tutti gli anticlericali, ad un certo pregiudizio ed intolleranza verso ciò che non rientra nella sua coerenza intellettuale.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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