Sorrisi, piacevolmente colpita da quel suo modo di fare, sembrava quasi aristocratico, raffinato, così diverso dagli altri detenuti che avevo incontrato in quel posto così cupo e tetro.
"Dunque, mi sembra equo..." fissandolo intensamente "Una domanda a testa e la massima sincerità!".
Quel gioco poteva essere molto utile e anche molto pericoloso, ma io certo sapevo come non farmi coinvolgere dai miei pazienti.
"Dunque, mi racconti come è finito in questo posto, il suo fascicolo non lo dice e trovo la cosa moto strana!" con un leggero sorriso.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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