Le loro mani unite mentre scivolavano lungo la pelle di Gwen.
Le dita di lei stringevano, delicatamente, quelle affusolate di Elv e le guidavano per tutto il suo corpo, accompagnate dai leggeri sussurri, dai bassi gemiti e dai livi sorrisi eccitati di lui.
La luce era quella di una lampada posta su un basso mobile e l'atmosfera nella stanza era scaldata non solo dalla piccola stufa elettrica, ma anche dal desiderio dei 2 giovani che cresceva sempre di più.
Gwen sentiva le mani di lui indugiare sui suoi seni, poi stringere piano le sue natiche ed infine muoversi lente fra le sue gambe, dove era più calda, più debole, più sensibile, più donna.
Non poteva non sentirsi donna quando percepiva quelle dita muoversi sul suo sesso, accarezzandolo pianissimo, giocando con la pelle liscia e morbida, sfiorare con i polpastrelli quelle labbra della sua femminilità.
Cominciò allora un gioco sensuale, erotico con lente e lunghe carezze, con le quali lui strappò più di un sospiro ed un gemito alla ragazza dai capelli rossi.
Gwen si sentì invadere, penetrare da quel gioco, sempre più a fondo, sempre più giù, guidata dalle mani e dalle dita di Elv che la facevano scivolare nel baratro del piacere, intimo e caldo, dove pian piano lei non poteva più controllarsi, dove non riusciva a spegnere il calore sulle sue gote, a fermare i lievi capogiri e devo non poteva più reggersi in piedi, con le gambe che ormai sembravano sciogliersi, cedere per il troppo piacere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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