Elv la guardò con un lampo negli occhi ed un gemito che suonò come un leggero e vago sorriso.
Allora, dopo un altro lungo sguardo di chi scopre di avere davanti una donna e non una ragazzina, chinò ancor più la testa, sporgendo il viso fra le cosce di Gwen, con baci leggeri, simili a soffi, proprio come le infinite bollicine d'acqua che policrome guizzavano fra il corpo di lei e quello di lui.
La bocca di Elv percorreva la pelle nuda e bagnata delle gambe di lei, fino a raggiungere il punto in cui Gwen toccava la pietra liscia, dove era più debole, più calda.
E lì la ragazza avvertì la lingua di lui scivolare e muoversi per farla impazzire, per invaderla e strapparle il respiro, dandole l'istinto di chiudere le gambe e stringerle.
Intanto l'acqua continuava aguizzare in infinite bollicine, che si scioglievano in una nuvola leggera di vapore, reso caldo dal Sole e profumato dalle piante che ammantavano le pietre intorno a loro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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