La potenza e l'ardore di quel bacio mi travolsero come non mai.
Lo stringevo a me, mentre il mio cuore batteva in modo incontrollato, folle e abbandonato.
Quelle labbra mi appartenevano, ed erano capaci di farmi perdere completamente il controllo.
Lo stringevo a me, lo baciavo con tutto l'ardore che avevo in corpo.
Poi lo vidi.
Avevo aperto gli occhi per un momento, ma mi bastarono per accorgermi di quell'uomo che ci fissava.
Era un indigeno, era vicino, troppo vicino.
Istintivamente estrassi il pugnale, nascosta dal corpo del capitano.
Poi mi avvicinai al suo orecchio.
"Ci stanno osservando!" gli sussurrai, mentre tenevo stretto il mio pugnale, pronta a reagire nel caso avesse intenzioni ostili.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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