Il gruppo comminò per un bel tratto nella foresta, tra radici giganti che spuntavano dal terreno, alberi titatinici che nel chiaroscuro apparivano come ciclopi e piante dalle foglie tanto folte da sembrare muri eretti fra la vegetazione.
La Luna brillava tra le nuvole di quella notte fatta di paura e superstizione, mentre il verso di animali sconosciuti echeggiava nel buio circostante.
Il gruppo proseguiva, quasi seguendo il profilo maestoso e sconfinato delle megalitiche mura che nelle tenebre notturne sembravano il confine tra il mondo dei vivi da quello dei morti.
Dopo un paio d'ore arrivarono presso un piccolo stagno e qui Goz diede al gruppo il permesso di riposare un pò.
"Non ne potevo più di camminare fra rampicanti e radici ad ogni passo..." disse Elv a Gwen.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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