"Già..." disse seccato Herbert "... prepariamoci e cominciamo la recita..." con l'espressione serie.
Andò in camera sua e indossò una camicia sagomata di un colore scuro e jeans.
Nello stesso momento, Altea viveva qulla misteriosa ed inspiegabile esperienza.
Gli occhi di lui si fecero più grandi e vicini, mentre la luce delle candele sembrò farsi più calda.
In un attimo fu fra le sue braccia. Stretta, protetta, amata.
"Qualunque cosa accadrà, dovessi sfidare il mondo intero e tutte le stelle nemiche del mio cuore, io ti avrò Altea..."
E la baciò. Il bacio di un amante, di un innamorato e di un cavaliere è come la vela maestra di un vascello abbandonato fra le onde. L'amore è forte come i venti dei tripici, saldo come le maree dove si incontrano gli oceani e salato come la salsedine delle spiaggie boreali.
La vela si gonfia e gira, oscilla e scricchiola, stretta fra i capi che la tengono allo scafo e in balia degli uragani delle Antille che non conoscono calme piatte.
Chi ama non vedrà mai il mare piatto, ma scorgere fre le i cavalloni e le tempeste le stelle più lontane, che scintillano vaghe nei cieli lontani.
"Altea..." bussando Hiss e destandola da quella visione perduta "... posso entrare?"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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