"Magari mi piace vedere che apprezza, che non mette più il broncio e che ha smesso di fare l'antipatica." Disse lui a Gwen facendole l'occhiolino. "Perciò le cedo volentieri parte della mia cena."
Intanto, al vecchio castello diroccato, Altea aveva concluso la sua cena e si sedette su un magnifico sofà, disegnato e realizzato alla moda delle Cicladi al tempo dei domini Turchi, mentre le candele intorno a lei brillavano pallide.
Poi arrivò un cavallo e poco dopo si udirono dei passi nell'androne.
La porta si aprì ed apparve una figura dal nobile portamente e dai modi maschi, come gli eroi dei vecchi romanzi di avventura ed amore.
Indossava un lungo mantello ed un cappuccio, sotto il quale si intravedeva un viso regolare.
Subito Altea senti lo sguardo di quell'uomo, animato da un che di indomito, nobile e selvaggio allo stesso tempo, scivolare su di lei, sulle sue gambe e sui suoi pidi nudi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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