"No no..." disse Drew a Destresya, mentre la loro auto si avvicinava all'istituto di bellezza "... niente giornalisti... non ne ricaveremmo nulla... occorre un'idea, una genialata... un'Ultramanata!" Rise. "Gà, immagino tu non sappia di cosa io stia parlando... beh, Ultraman era il mio eroe preferito e da ragazzo leggevo ogni fumetto e guardavo ogni serie in tv." Ridendo piano. "Perciò il piano è questo... ci presenteremo come due sposini con te decisa a farti fare qualche aggiustatina, mentre io, da buon marito innamorato e romantico, chiederò parere ai medici cercando man forte, visto che per me sei bellissima e non necessiti di alcun intervento estetico. Geniale, no?" Facendole l'occhiolino.
Nel frattempo Gwen aveva scoperto il macrabo spettacolo.
I poveri vicini erano stati trucidati e lasciati in una pozza di sangue.
Era una scena terrificante, barbara ed inumana.
Ma mentre lei era ancora sconvolta cominciò a sentire dei passi.
C'era qualcun altro in casa.
Intanto, al vecchio castello, il nipote del duca aveva donato un cavallo ad Altea.
I due scesero allora nelle scuderie.
"Beh..." lui divertito "... dare il mio nome ad un cavallo? Lo prendo come un complimento." Divertito. "Si, è un maschio... un magnifico esemplare di stallone Caivanese. Il migliore che ci sia."
Nelle scuderie trovarono il poderoso cavallo.
Era nero come la notte, con una macchia bianca sulla fronte.
"Secondo la leggenda" il nipote del duca ad Altea "Liutprando, il re dei Longobardi, montava un cavallo simile quando riuscì a fuggire da alcuni duchi e Gastaldi che gli avevano preparato un'imboscata. Il mito narra che percorse tutta la distanza fra la Longobardia Maggiore e quella Minore, fino a quando i cavalli dei suoi nemici stremati persero la vita, mentre il suo non avvertiva la fatica."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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