"Questa maschera non posso toglierla..." disse lui con tono cupo a Destresya "... è un regalo dei miei nemici... voglio tenerla cara... è l'unica cosa che mi è rimasta..." stringendo i pugni "... si, fingerò di essere la tua guardia del corpo... mi sembra un buon piano... il tuo nome? Come vuoi che ti chiami per ingannare gli altri?"
Intanto Gwen era scesa da sola con l'auto al villaggio.
appena mise piede fuori dalla macchina vide e sentì gli sguardi di tutti su di lei.
Si sentiva sguita, avvolta, persino spogliata dai tanti occhi della piazzetta, fra giovani, uomini maturi, militari di ronda e persino indigeni che vendevano ogni genere di cibo o merce fra le bancarelle.
Percepiva le fantasie e i desideri di quei maschi su di lei.
Sapeva che pendevano tutti dalle sue labbra.
La caserma era lì vicino, tra il villaggio ed il porto.
Era un magnifico pomeriggio di Sole a Vivas.
Con un deciso Scirocco che soffiava caldo fra i moli e le palme.