Lo ascoltavo rapita e incuriosita.
Però, ci sapeva fare con le parole il tipo eh, assolutamente.
Che storia interessante stava tirando fuori.
Un posto lontano, la Zona Atea.
Però quei sentimenti, quella rabbia... erano veri, reali, erano autentici.
Allungai una mano per sfiorare il suo braccio.
"A me non importa di quello che dicono che tu sia, d'accordo? Ho scelto di salvarti e mi importa solo del mio giudizio..." sorridendogli, rassicurante.
Chissà perchè provavo questo moto di protezione verso di lui.
Eppure sembrava in grado di difendermi da solo.
"Accidenti, la Zona Atea non sembra un bel posto, cos'è una specie di prigione senza Dio?" tirai a indovinare, ma lo dissi senza ironia, serissima e sinceramente interessata a quel suo discorso.
Per quanto non avesse senso, magari era un modo per comunicare con me e comunque lo apprezzavo.
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Lei si innamorò, sopra ad un cespuglio di rose, e poi rispose... Sì!
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