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Vecchio 23-04-2010, 02.27.57   #485
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
Registrazione: 04-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Guisgard si era lanciato anch' egli nella selva.
Foschia ed oscurità regnavano in quel luogo.
Allora spronò il suo cavallo e penetrò ancora più in profondità, come a voler raggiungere il cuore di quel posto.
Ad un tratto intravide qualcuno.
Era un monaco.
"Dove conduce questa strada?" Chiese Guisgard.
"Non saprei." Rispose il monaco fissando la strada. "Ognuno in fondo ha i propri ricordi."
"Cosa intendete dire?" Chiese ancora Guisgard.
"Vi sentite solo in questa notte?" Domandò il monaco.
"Perchè mi chiedete questo?"
"Avete lo sguardo di chi si sente solo."
Guisgard allora cominciò a fissare la selva, come se quello scenario, mutando, gli riportasse alla mente antichi ricordi.

Il Sole era alto nel cielo terso e sterminato.
Davanti alle rovine dell' antico tempio romano, stavano lui e Polgara.
"Quando sarò cavaliere" cominciò a dire Guisgard "dovrò forse scegliermi un soprannome."
"E perchè mai?" Chiese Polgara mentre raccoglieva una bellissima rosa bianca da un profumato cespuglio.
"Voi donne non potete sapere niente di queste cose!" Rispose Guisgard. "Ogni gran cavaliere ha un soprannome!"
"E tu sai già quale sceglierai?" Chiese la ragazza adagiandosi il fiore fra i capelli.
"Veramente no..." Rispose Guisgard.
"Potresti chiamarti... cuore!" Disse lei. "Cavaliere del Cuore! Si, suona bene!"
"Che soprannome singolare..." rispose lui "... perchè mi chiami così?"
"Perchè mi piace." E detto questo, Polgara portò la sua mano sul petto di Guisgard, all' altezza del cuore.
E per un attimo lo sguardo di lui incrociò lo sguardo di lei.
"Come batte
forte il tuo cuore..." Disse Polgara.
Il volto di Guisgard allora si avvicinò a quello di Polgara.
Ma all' improvviso lei, sorridendo, scappò via.
"Ferma!" Gridò Guisgard inseguendola. "Dove vai?"
"Prova a prendermi, Cavaliere del Cuore!" Rispose lei correndo e ridendo.

Il monaco in quel momento appoggiò la sua mano sulle redini del cavallo di Guisgard.
"Un cuore saldo tiene ben stretti i propri ricordi." Disse il monaco.
"Stanotte fa freddo..." Sussurrò Guisgard.
"E' madonna Solitudine." Rispose il monaco.
"Che cos' è questa selva?" Chiese Guisgard.
"Essa non è diversa da ciò che dimora nel nostro cuore..." Rispose il monaco.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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