Mi strinsi di più nel mio ampio mantello, tremavo.
Ascoltai le rassicurazioni dell'abate sull'abilità del cocchiere e sulla sua indubbia capacità di seminare i banditi ma continuavo a non esser tranquilla. Ad ogni modo guardai l’uomo che avevo di fronte e sorrisi, lui non sapeva e non poteva immaginare che non era tanto la paura dei banditi a farmi tremare ma una strana sensazione che mi stava attanagliando il cuore.
Improvvisamente la voce eccitata del cocchiere sovrastò il rumore del vento: aveva avvistato un castello.
Ripensai allo scopo del mio viaggio... se anche avremmo trovato ricovero per quella notte, il mattino seguente saremmo dovuti ripartire in gran fretta alla volta del regno in cui il mio futuro sposo era ad attendermi. Dovevo essere felice? Era questo che mi veniva ripetuto in continuazione, ma...
Felice… Sospirai: potevo esser felice di sposare un uomo che altri avevano scelto per me? Un uomo che non avevo mai visto? Ma il vecchio abate non ne aveva colpa. Lui era solo un accompagnatore. Gli sorrisi di nuovo.
Giunti sotto le mura la carrozza venne fermata, solo un minuto di attesa e il ponte levatoio fu abbassato; mi appoggiai alla mano dell’abate Adamos per poter scendere.
Vidi un uomo sontuosamente vestito, era il Signore del Castello.
Lentamente alzai gli occhi su di lui e il cuore mi si arrestò: quel volto!
Lui non poteva riconoscermi, dopotutto non portavo più il soprannome vezzoso di quando ero null’altro che una ragazzina ed erano passati tanti, troppi anni perché lui decifrasse i miei lineamenti di giovane donna, ma io… io non avevo mai dimenticato quell’uomo, quegli occhi sfuggenti, quello sguardo ambiguo, quella voce suadente e menzognera ad un tempo…
“Oh, mio Dio…” pensai “Mio Dio, ti prego, aiutami!”
__________________
** Talia **
"Essere profondamente amati ci rende forti.
Amare profondamente ci rende coraggiosi."
Ultima modifica di llamrei : 23-04-2010 alle ore 11.56.11.
|