Si baciarono per un istante che sembrò non finire mai.
Gwen era stretta contro il petto di Herbert, avvolta dalle sue braccia salde, in balia delle sue mani ovunque, mentre le loro labbra parevano rincorrersi, trovarsi e confondersi le unenelle altre in un bacio sempre più ardente e sfrenato.
La lingua del bel capitano sembra fuoco puro e sul viso della ragazza intense vampate di calore accendevano il suo colorito bianco.
Poi, ad un tratto, qualcuno bussò forte alla porta rompendo quel momento così passionale.
Subito Herbert si staccò da Gwen.
"Si..." disse verso la porta, ma guardando la ragazza negli occhi "... chi è? Cosa c'è?"
"Capitano, la Laica ci ha affiancati e ha gettato i pontili lungo la nostra fiancata..." rispose da fuori uno degli uomini di Herbert "... il comandante chiede di lei."
"Si, arrivo." Annuì Herbert.
Nel frattempo, alla misteriosa fattoria, Destresya e il Generale erano con lo strano fattore.
"Credo che neanche ci ascolti più di tanto..." l'alieno alla ragazza "... forse non è nemmeno più lucido." Indicando l'uomo.
"Anche gli animali sono impazziti..." mormorò questi "... l'avevo detto a mio moglie... i cavalli del vecchio Clayton non erano un buon affare... non a quel prezzo... lei invece dava la colpa ai cavolfiori... ma i cavalli non mangiano cavolfiori... ma mia moglie diceva che il veleno era ormai nella terra... e saremmo impazziti tutti..." mettendosi le mani sul viso.
"Dov'è sua moglie?" Chiese il Generale.
L'uomo non rispose.
Ma di nuovo quella terribile risata scoppò dal piano di sopra grottesca e disperata, rispondendo alla domanda dell'alieno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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