L'acqua saliva lentamente, ma in modo inesorabile.
Gwen e Herbert vedevano il livello del mare che penetrava nella grotta arrivare ormai al loro petto.
"Edio che pensavo di aver inventato una storia molto convincente..." disse lui guardandosi intorno, cercando una via d'uscita "... e sentiamo... perchè mai non sono credibile come istruttore di surf?" Sarcastico a Gwen, forse per allentare la tensione.
Nel frattempo anche dall'altra parte dell'isola l'eruzione stava facendo danni.
La capanna di Miglier era ormai andata a fuoco e lui con Destresya corsero verso la boscaglia, dove c'era una sorta di pozzo naturale tra i canneti.
"Questo nascondiglio l'ho scoperto settimane fa..." lui a lei "... entriamo, saremo al sicuro." E si infilatono in quel cunicolo.
Era buio pesto, le rocce sembrano stringersi fino alla claustrofobia e da fuori giungevano i boati ed il fragore di quell'Inferno.
Ogni tanto persino quel cunicolo tremava, tanto la furia dell'eruzione stava sconvolgendo l'intera isola.
In realtà quel passaggio non era cieco e Miglier sapeva bene che in profondità continuava.
Infatti lo percorsero, essendo una galleria sotterranea, fino a giungere in un antro molto ampio, simile ad una foresta di pietra.
"Anticamente qui c'era una foresta equatoriale." Spiegò lui. "Poi un'eruzione, forse vecchia di migliaia di anni, la seppellì tra cenere e lapilli, di fatto fossilizzandola."
Era un luogo dai tratti fantastici, nello scintillio di minerali e rocce di calcare, di quarzo e pomici.
Di tanto in tanto si sentivano vibrazioni e sussulti, segno che l'eruzione era sempre più minacciosa.
Ad un tratto però Destresya notò dei segni su una delle pareti rocciose.
Sembravano disegni molto antichi, forse persino preistorici.