"La voce..." disse quello al telefono ad Ester "... la sento sempre... ovunque... a volte... a volte è quella di un bambino... altre volte sono tanti bambini... di notte cerco di contarli... ma quelli non stanno zitti... parano tutti insieme e mi confondono... poi li sento camminare... avvicinarsi... ridono... sono tanti... tanti!" Gridò.
Intanto, alla casa della bambina, Gwen cercava di farsi dire il titolo di quella fiaba dal padre.
"Ah si..." annuì lui "... Il Pifferaio Magico..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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