"Al diavolo!" Tuonò Ermaus. "Vuoi prenderti gioco di me, ragazzo?"
"No, mio signore..." intervenne spaventato Guidon "... noi vogliamo solamente dire che non sappiamo dove si trovino gli altri."
Ermaus li fissò per alcuni istanti.
"E sta bene." Disse. "Prendete il vecchio, guardie!"
Poi, rivolto a Cavaliere25:
"Ora ascoltami, ragazzo... hai nelle tue mani la misera vita di questo vecchio. Se vuoi salvarlo portami dagli altri del gruppo. Non so come farai a trovarli. Ma se non riuscirai a farlo, io uccidero questo miserabile. Volevi diventare un cavaliere, no? Bene, inventati il modo di condurre a me il resto della compagnia."
E detto questo, Ermaus e le sue guardie andarono via, portando con loro il povero Guidon.
Questi guardava con sguardo pietoso Cavaliere25, come a chiederne l'aiuto.
Intanto, Talia aveva incontrato Cembalus, signore del Doloroso Amore.
"Milady, voi non potreste mai disturbarmi." Disse questi. "Siete ospite a casa mia e le regole dell'ospitalità e della cortesia mi impongono il massimo impegno per rendervi tale soggiorno il più docile e tranquillo possibile."
Poi, con un gentile e nobile gesto, pregò la bella dama di seguirlo.
"Ora vi accompagnerò fino alla stanza del pio abate, milady."
E giunti davanti alla porta di quella stanza, Cembelus disse:
"Vi prego, milady... chiedete pure al pietoso chierico di restituirvi ciò che è vostro..."
E restò a fissare la bella Talia, attendendo che ella chiamasse l'abate.