Continuavo a ripetere a me stessa che era troppo bello per essere vero.
Insomma, come poteva quella villetta costare così poco?
Certo, non era propriamente in paese, era un po' fuori, ma era quello che volevo, no?
Scappare da tutto e da tutti, dimenticare ogni cosa, lasciarmi tutto alle spalle e pensare solo al mio libro.
Già, il libro che era arenato da mesi ormai, sempre allo stesso punto e io non riuscivo ad andare avanti.
Ad ogni modo, poteva essere una fregatura, che altro?
Ma poi mi ero decisa a telefonare e andare a vedere la villetta.
E niente... mi ero innamorata di quel balconcino.
In realtà di tutta la casa, ma di quel balconcino in particolare.
Mi ci ero subito vista lì a scrivere, con il rumore della natura poco distante, quel tavolino perfetto per le cene d'estate.
Sì, era davvero perfetta.
L'avevo sentita subito mia.
Forse era proprio destino, era un segno, dopotutto era quello che cercavo, qualcosa che mi facesse uscire dalla routine in cui ero intrappolata da troppo e in cui era arenato anche il mio libro.
Li potevo sentire i miei personaggi intrappolati in un pantano che mi pregavano (o insultavano, a seconda) perchè riuscissi a liberarli.
Ma io non potevo, ancora non ci ero riuscita.
Chissà se quella casa avrebbe fatto il miracolo.
Non lo sapevo, ma ci speravo davvero moltissimo.
E ora eccomi qui, ancora sommersa dagli scatoloni del trasloco, a sperare di avere l'ispirazione mentre in realtà aspetto che mi suonino per consegnarmi la pizza a domiclio.
Eh, le pentole sono ancora imballate, che ci posso fare?