Guisgard vagava nella selva, accompagnato da quel mite monaco.
"Ma quando farà giorno?" Chiese il Cavaliere.
"La notte è lunga... ma è in questi momenti che bisogna essere forti e non peccare."
"Dove si trova ora il Cavaliere Verde?" Chiese ancora Guisgard.
"Egli è nascosto in questa selva." Rispose il monaco. "Perchè volete affrontarlo?"
"Perchè è l'unico modo per distruggere l'incanto del Doloroso Amore."
"Egli è praticamente invincibile." Disse il monaco. "Siete conscio di questo, cavaliere?"
"Si, lo sono."
"E non avete paura?"
"Ho affrontato molti duelli e da ognuno di essi ne sono uscito vincitore. Ma la contesa con il Cavaliere Verde è l'unica che mi ha visto sconfitto. Ovvio che sento la paura di risfidarlo. Ma non posso tirarmi indietro."
Poi aggiunse:
"Vorrei confessarmi prima di quel duello..."
Il monaco gli sorrise ed annuì.
Guisgard allora cominciò a parlare:
"E' peccato amare una donna con tutto se stesso? Intendo amarla più del mondo intero e più della mia stessa vita. Ditemi, è peccato?"
"L'amore non è mai una colpa. Esso è un dono del Cielo." Rispose il monaco.
"Io amo quella donna come nessuno ha amato mai."
"Dove si trova ora lei?" Chiese il monaco.
"Lontano credo..." rispose Guisgard "... questa selva sembra essere lontano da ogni cosa..."
"Cosa vi affligge, cavaliere?"
"Vorrei che ella fosse qui con me... vorrei rivederla prima del duello con il Cavaliere Verde... questa è la mia paura più grande... non la morte... ma morire senza rivederla un'ultima volta..."