Ala fine, ma solo quando quando il cielo cominciò a schiarirsi, Gwen riuscì a chiudere occhio.
Ebbe anche modo di sognare.
Un sogno strano, a tratti angosciante, quasi del tutto misterioso.
Aveva infatti sognato una città, completamente deserta e silenziosa in modo angosciante.
Lei vagava senza meta e stringeva in mano un calendario, con tutte i Sabati, le Domeniche e le Festività Sacre segnate con dei cerchietti.
Arrivava n fine davanti ad un muro, sul quale c'era un murales che recava questo strano messaggio: "E' opera nostra"
Fu Oko che cantava mentre finiva di vestirsi a svegliare di colpo Gwen.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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